LUOGHI UNICI Questa camminata tra i vigneti del Comune di Farra di Soligo, vuole portare l’attenzione sulla diversità di forme, di suoli, di paesaggi e di vegetazione che nel vostro cammino incontrerete; l’obiettivo è di cogliere la ricca “biodiversità” che si è conservata e che rende questi luoghi unici e degni di tutela e rispetto da parte di tutti. Molti sono i pregi derivanti dalla biodiversità, alcuni noti ed altri ancora da comprendere, ma tutti assieme permettono la vita a centinaia di specie animali, a decine di specie erbacee e arboree, arricchendo il paesaggio e rendendolo non imitabile. Senza biodiversità questi luoghi risulterebbero monotoni, inespressivi, sterili, al contrario sono vivi e attraenti.
IL CONGLOMERATO Il conglomerato: una particolare tipologia di suolo formata da ghiaia cementata, dove le radici faticosamente si insinuano a cercare acqua e nutrimento. Questo materiale, ricco di calcare, è giunto dalle Dolomiti nel corso dei millenni e qui si è consolidato. I vigneti che vi circondano sono antichi, storici, formati dalla mano dell’uomo che ha curato ogni singola vite e ogni singolo suo tralcio. Le viti dominano su un paesaggio ricco di vegetazione che fa da contorno alle Torri di Credazzo che dall’anno 1000 vigilano su queste colline. La chiesetta di San Lorenzo del 1200 testimonia la devozione del viticoltore e contribuisce anch’essa ad arricchire lo scenario che ci circonda portandoci a stati d’animo di grata serenità.
LE COLLINE Le colline che ci circondano si compongono di molteplici forme regalateci dalla natura, ma modellate e ingentilite dalla mano dell’uomo che con il suo lavoro le ha ricoperte di vigneti somiglianti a tante collane. Natura e uomo convivono in perfetta sintonia grazie al rispetto che il viticoltore dedica alla sua terra, paziente nell’attendere i suoi doni e generoso nel restituire cure e fatiche. I lembi di bosco formati da ciglia di vegetazione, sono anch’essi curati dal viticoltore che ha il compito di non tradire una secolare tradizione che li vuole presenti dove la vite stenterebbe a sopravvivere e dove l’uomo e gli animali possono trovare rifugio. Il bosco è custode anch’esso di una ricca biodiversità che si rinnova ad ogni stagione.
IL GELSO Il gelso, pianta simbolo per i nostri avi, grazie al quale hanno potuto sorreggere i loro vigneti difendendoli dal vento e dai temporali. Il gelso, sentinella fedele, le cui foglie sono l’unico alimento per il baco da seta, ma che regala al viticoltore anche legna da ardere e che con le sue radici sostiene la terra impedendo che si muova verso il basso. Il conglomerato che ancora affiora, i filari di vite che abbracciano i colli, le minime sistemazioni operate dal viticoltore, le costruzioni rurali rimaste pressochè identiche negli anni, formano un paesaggio da vedere e da ricordare. Tutte cose però da rispettare e custodire gelosamente.
IL PAESAGGIO Avete ammirato gli scenari della natura, la sua ricca biodiversità e le attività dell’uomo che qui coltiva la vite dalla quale ricava il suo guadagno. È un paesaggio fatto dall’uomo e modellato per le sue finalità produttive, ma è un paesaggio agrario, storico, ricco di racconti e memorie lontane. Quello di fronte a voi, è un paesaggio dove i filari si aggrappano al pendio e dove le viti catturano i raggi del sole necessari per portare a maturazione l’uva. Accanto alla vite ci sono altre piante, molte essenze erbacee ricoprono il suolo e profumano l’aria catturata dagli insetti e dalle instancabili api. Da qui nasce la genuinità e l’unicità del vino Prosecco Superiore, e quando lo berrete ritroverete nel suo profumo e nel suo sapore i ricordi di questa ricca biodiversità.